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Rapporto Remote 2024, l’indice globale dell’equilibrio tra la vita e il lavoro. Italia tra le ultime in Europa

Lo dice una ricerca condotta fra i 60 Paesi con il PIL più alto al mondo

Ventiduesimo posto: è la posizione che occupa l’Italia nella classifica dei Paesi con il più alto tasso di equilibrio vita-lavoro, uno dei gradini più bassi in Europa. Meglio del Bel Paese fanno l’Irlanda, Grecia, Singapore, Sudafrica, Austria, Taiwan, Finlandia, Belgio, Perù, Germania, Svezia  mentre sul podio delle nazioni che assicurano un rapporto armonioso tra la vita professionale e quella privata ci sono Francia (terzo posto), Spagna (al secondo) e la Nuova Zelanda, quest’ultima risultata la più virtuosa e dove ansia da lavoro e stress cronico occupazionale (il “famigerato” burnout) stanno alla larga dai lavoratori. La ricerca, condotta da Remote, piattaforma dedicata a tematiche che riguardano il capitale umano su scala globale, ha preso in esame i 60 Paesi con il Prodotto interno lordo (PIL) più alto: ebbene, l’Italia quanto a standard di qualità in fatto di conciliabilità tra vita privata e lavoro è confinata nelle posizioni più basse della graduatoria della fascia degli Stati Membri della Ue. I parametri utilizzati dalla piattaforma per giungere a queste conclusioni sono stati i giorni totali di congedo retribuito, compresi i giorni festivi, l’indennità minima di malattia prevista dalla legge (percentuale o salario dell’importo forfettario), il congedo di maternità previsto dalla legge (numero di settimane retribuite), il tasso di pagamento del congedo di maternità obbligatorio (percentuale del salario), salario minimo, stato dell’assistenza sanitaria, ore medie lavorate a settimana, l’indice di felicità generale. «Recenti statistiche mostrano che più di tre quarti dei dipendenti hanno sofferto di burnout nel loro ruolo attuale, scrivono i responsabili della piattaforma, il che evidenzia che, sebbene si sia fatta molta strada nel creare un sano equilibrio tra il nostro io personale e quello professionale, c’è ancora del lavoro da fare in molte parti del mondo. L’atteggiamento dovrebbe essere prima la vita, poi il lavoro». Vista la posizione di classifica, anche in Italia il lavoro da fare non manca: è in buona compagnia però, visto che al 54esimo posto ci sono gli Stati Uniti, «considerati una delle nazioni meno favorevoli ai lavoratori al mondo, soprattutto a causa della mancanza di ferie annuali e di indennità di malattia previste per legge e dell’assenza di un sistema sanitario universale». I lavoratori dei Paesi antipodi sono i più pagati, con Australia e Nuova Zelanda in cima alla lista per quanto riguarda il salario minimo. I dipendenti di Messico, Malesia e Nigeria sono invece i più oberati di lavoro, con una media di oltre 40 ore settimanali (compresi i lavoratori a tempo pieno e a tempo parziale). In conclusione, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,  l’indice ha rivelato che la nazione insulare della Nuova Zelanda è il paese con il miglior equilibrio tra vita privata e lavoro. Vantando un’economia forte, la Nuova Zelanda si colloca al primo posto nella lista con un punteggio elevato in una serie di parametri, offrendo una generosa indennità di ferie annuali prevista per legge (32 giorni), un alto tasso di indennità di malattia (80%) e un’indennità governativa. sistema sanitario universale finanziato.  Famosa per i suoi scenari mozzafiato (che fanno da sfondo alla trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson ), la ricca cultura Maori e la gente del posto sempre accogliente, la Nuova Zelanda è una destinazione da non perdere per molti. Il paese offre anche il secondo salario minimo più alto tra i posti nella nostra lista. Il secondo posto è occupato dalla Spagna: mentre l’idea della tradizionale siesta spagnola è diventata una sorta di stereotipo internazionale, la nazione europea della Spagna sa ancora come anteporre la vita al lavoro. Con un punteggio costantemente buono su tutta la linea, il Paese è particolarmente generoso per quanto riguarda le ferie annuali previste dalla legge (36 giorni). Ha anche una delle settimane lavorative più brevi in ​​media. Con un’economia sana, sostenuta da un afflusso di turisti stranieri durante tutto l’anno, la Spagna vanta alcune delle città più belle e accoglienti del mondo. La sua capitale, Madrid, si è classificata al secondo posto nella nostra guida alle migliori destinazioni per il lavoro a distanza. Il terzo posto è occupato da uno dei paesi europei più grandi per popolazione (circa 65 milioni) e con uno dei PIL più alti al mondo. Le imprese francesi hanno un atteggiamento sano nei confronti dell’equilibrio tra vita privata e lavoro, con i lavoratori che godono di ampio tempo libero (la settimana lavorativa media è appena 25,6 ore), un salario minimo generoso e 36 giorni di ferie annuali previste dalla legge all’anno. Nel 2017, la Francia ha addirittura introdotto il diritto alla disconnessione , una legge che conferisce ai lavoratori il diritto legale di evitare di visualizzare o rispondere alle e-mail al di fuori dell’orario di lavoro con l’obiettivo di ridurre lo stress legato al posto di lavoro. Sede di alcuni dei monumenti più conosciuti al mondo, la cultura francese è sinonimo di alta moda, arte e cucina di fama internazionale.

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