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Grecia, tragedia con tre migranti morti dopo il naufragio, 25 dispersi

I trafficanti gettano in mare 31 migranti. Un morto durante l’operazione di salvataggio. I due trafficanti hanno tentato la fuga dopo aver gettato i migranti in mare

SAMOS – Un grave incidente con i trafficanti di migranti si è verificato martedì mattina 17 settembre sulla costa settentrionale di Samos, in Grecia, quando un gommone con a bordo 31 migranti ha tentato di entrare nelle acque territoriali greche. La Guardia Costiera ha localizzato l’imbarcazione e ha tentato di impedirne l’ingresso. I trafficanti, nel tentativo di fuggire, hanno compiuto manovre pericolose, senza però riuscire a entrare nel territorio greco. Hanno poi gettato in mare i 31 migranti, provocando scene di panico. La Guardia Costiera è riuscita a raccogliere tre migranti, mentre i restanti 27 sono riusciti a nuotare fino a una costa rocciosa, da dove sono emersi illesi. Sfortunatamente, un uomo non ce l’ha fatta ed è annegato durante l’episodio. I due trafficanti sono stati arrestati dalle autorità ed è in corso l’operazione per identificare i migranti temporaneamente ospitati in una struttura. Nelle prime ore del mattino l’Autorità Portuale di Samos è stata informata da una telecamera della stazione di monitoraggio a terra della L.S.-EL.AKT. per l’esistenza di una nave veloce (T/X) con stranieri a bordo, che si stava dirigendo verso la costa nord-occidentale di Samos. Una nave pattuglia della L.S.-EL.AKT. (PLS) si è recato nella zona in cui ha avvistato il T/X e ha cercato di immobilizzarlo utilizzando segnali sonori e visivi. Tuttavia, l’operatore del T/X non ha rispettato le istruzioni del PLC e ha tentato di scappare. Ne è seguito un inseguimento durante il quale l’operatore T/X ha eseguito ripetutamente manovre pericolose mettendo a rischio immediato l’integrità fisica dell’equipaggio del PLS. Sono stati quindi sparati colpi di avvertimento in un’area sicura con conseguente immobilizzazione del T/X e cattura dei suoi operatori stranieri. Secondo le informazioni della Direzione della Polizia di Samos, sono stati rinvenuti a terra ventisette (27) stranieri che i due trafficanti avevano gettato in mare prima dell’inseguimento di T/X. Gli stranieri sono riusciti a raggiungere la costa di Samo con le proprie forze e godono di buona salute. Ma come hanno affermato, in mare c’erano altre persone. Immediatamente, due motoscafi dell’esercito greco con passeggeri e un ufficiale dell’LS-EL.AKT, una nave galleggiante della guardia costiera e una nave della squadra di soccorso ellenica/filiale di Samos si sono recati nella zona per localizzarli. .Dopo una lunga ricerca, sono stati ritrovati in mare e recuperate altre tre persone, oltre a un corpo maschile. Una barca privata di volontari con un sommozzatore si è recata nella zona ed ha effettuato le ricerche di eventuali persone in pericolo, con esito negativo. Sono stati soccorsi complessivamente 30 stranieri (15 uomini, 7 donne e 8 minori). I soccorsi e il corpo sono stati portati al porto di Karlovasos, mentre è stata ordinata l’autopsia presso l’Ospedale Generale di Samos. I due stranieri arrestati, operatori dell’imbarcazione veloce, sono cittadini turchi e sono stati identificati dai soccorsi come loro trafficanti. Sono accusati del reato di trasporto di cittadini di paesi terzi verso la Grecia, di atto che ha provocato la morte di una persona (articolo 25 comma 1 ss. D. Legge 5038/2023), di slealtà (articolo 169), di interferenza pericolosa nel trasporto ( Articolo 291 PK) e ingresso illegale nel Paese, mentre la nave T/X è stata sequestrata. Da segnalare che nella zona soffiano venti da nordovest di 5-6 Beaufort, rendendo difficoltosi gli sforzi dei soccorritori. Inoltre, gli agenti di polizia stanno “setacciando” l’area più ampia, nel caso in cui individuino eventuali sopravvissuti al naufragio. Ancora poveri migranti vittime dell’ennesima tragedia del mare, dichiara Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, colpevoli solo di aver tentato l’ennesimo viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore. Le tratte illegali di migranti continuano a togliere vite nel Mediterraneo. Come quella di appena raccontata dove la pericolosa traversata di poche miglia nautiche, è costata la vita a migranti e rifugiati che cercano di raggiungere l’Europa a bordo d’imbarcazioni di fortuna per fuggire da guerre e miseria. Secondo l’Agenzia europea per le frontiere, solo lo scorso anno più di 150.000 persone provenienti dall’Africa hanno intrapreso il pericoloso viaggio verso l’Europa attraverso la cosiddetta rotta del Mediterraneo centrale. I contrabbandieri di solito chiedono diverse migliaia di euro per la traversata su imbarcazioni che spesso sono a malapena navigabili.

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