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L’Università del Salento piange la scomparsa di Alizia Romanovic

Con profondo rammarico apprendiamo della scomparsa di Alizia Romanovic, avvenuta a Madrid dopo una lunga malattia.

Nel corso della sua straordinaria carriera accademica, Alizia Romanovic ha ricoperto con dedizione e umanità ruoli di spicco a livello istituzionale. Come direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e preside della Facoltà di Lingue, si è distinta per la sua empatia e la capacità di creare un ambiente collaborativo e stimolante. Il suo impegno costante nel favorire il dialogo e nel rispondere alle esigenze dei suoi colleghi e studenti ha rappresentato una forma di leadership basata sull’ascolto e sulla sensibilità, lasciando un’impronta indelebile e contribuendo al prestigio delle istituzioni che ha guidato.

La carriera accademica di Alizia Romanovic, iniziata nel 1971, si è sviluppata attraverso molteplici direzioni. Si è occupata di lingua e letteratura russa, filologia slava, e ha insegnato anche lingua e letteratura polacca presso l’Ateneo salentino e l’Università di Bari. Nel campo della letteratura russa, si è distinta per i suoi studi su Vasilij Narežnyj e sulla letteratura del Settecento, esplorando temi e trasformazioni di un’epoca cruciale con grande sensibilità.

Alizia Romanovic ha dedicato parte del suo lavoro allo studio e alla traduzione di racconti significativi di Ivan Bunin, approfondendone la poetica e i temi principali. Parallelamente, si è occupata con passione dell’opera del regista polacco Andrzej Wajda, analizzandone il valore storico e artistico. La sua dedizione alla ricerca e all’insegnamento rappresenta un’eredità preziosa per il mondo accademico e culturale. La scomparsa di Alizia Romanovic lascia un vuoto incolmabile e priva la comunità scientifica di una figura vivace, originale e capace di creare connessioni profonde tra lingue e tradizioni.

«Con immenso dolore apprendo della scomparsa di Alizia Romanovic, una studiosa straordinaria e una persona di rara umanità», afferma il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice. «La sua carriera, costellata di successi accademici e istituzionali, è stata una testimonianza di come passione e dedizione possano illuminare la vita di chi ha avuto il privilegio di conoscerla. A nome dell’intero Ateneo, esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che le hanno voluto bene».

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