4 Mar 2025
Macerata: violenza domestica e contesto religioso e culturale, successo per l’iniziativa del Consiglio delle donne
Pianificare azioni educative e di sensibilizzazione, che tengano conto delle specificità culturali e
religiose, al fine di prevenire la violenza di genere e promuovere il rispetto dei diritti umani.
Era questo l’obiettivo del momento informativo organizzato dal Consiglio delle donne che si è tenuto
domenica scorsa, 2 marzo, alla Sala Cesanelli dell’Arena Sferisterio. Un incontro partecipato e
incentrato su una ricerca effettuata utilizzando una metodologia quantitativa, basata sull’analisi di dati
provenienti dai World Development Indicators (WDI), dal titolo “Tolleranza della violenza
domestica: una prospettiva comparata relazionata al contesto religioso e culturale” a cura di
docenti e ricercatrici universitarie.
“Quello che ci interessava sapere – afferma la presidente del Consiglio delle donne Lorella Benedetti
- era il perché in alcune parti del mondo si pensa che gli uomini abbiano il diritto di trattare la moglie
come credono e perché spesso anche le donne, in determinate circostanze, considerano giustificato
l’abuso fisico. Volevamo capire anche se un miglioramento delle condizioni economiche e del livello di
istruzione possano contribuire significativamente a ridurre l’accettazione di tale violenza. E proprio
l’incontro di domenica con la professoressa Epasto ci ha consentito di esaminare questi aspetti partendo
da una base scientifica, attraverso fonti consolidate ed un approccio metodologico basato su dati
concreti e non emozionali”.
Nei panni del relatore la docente di Geopolitica dell’Università di Macerata Simona Epasto che ha
parlato di violenza domestica e, in particolare, della tolleranza della stessa che non può essere esaminata
senza una prospettiva che analizzi anche le variabili religiose, culturali ed economiche, come
dimostrano i risultati della ricerca effettuata, perché queste incidono profondamente sui comportamenti
umani. Un quadro per rappresentare come le donne, in diverse società e contesti religiosi, giustificano
la violenza domestica in specifiche circostanze, come i conflitti coniugali o come il mancato
adempimento di doveri familiari e, allo stesso tempo, un confronto sui vari modelli di tolleranza
domestica così da avere uno scenario approfondito delle condizioni in cui la violenza è percepita come
giustificabile.