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Per la conclusione di Desidera tre ospiti d’eccezione: arrivano Galimberti, Garufi e Paragone

Dopo Gregorio Vivaldelli e Julian Carron, dal 18 al 20 marzo, rush finale per “deSidera. A proposito
di stelle: il labirinto, lo specchio, l’eroe” l’iniziativa organizzata dall’assessorato alla Famiglia e alle
Politiche giovanili del Comune di Macerata, nata con l’obiettivo di creare un percorso culturale di
conoscenza e di riflessione, un’iniziativa aperta e trasversale in cui protagoniste sono la letteratura, la
poesia, la musica e la saggistica.
“Concludiamo il nostro percorso culturale ‘Desidera’ con il quale abbiamo creato uno spazio ricco di
conoscenza e riflessione – commenta l’assessore alla Famiglia e alle Politiche giovanili Marco
Caldarelli -. Questa iniziativa è stata aperta e trasversale, accogliendo voci diverse e stimolanti.
Abbiamo avuto l’onore di ospitare finora illustri personaggi come Carron e Vivaldelli, che hanno
arricchito il nostro dialogo con le loro opere e pensieri. Questi incontri ci hanno permesso di esplorare
tematiche profonde e attuali, rendendo la cultura accessibile e coinvolgente per tutti. La chiusura di
questo ciclo, segnata dagli interventi di Galimberti, Paragone e Garufi, rappresenta un momento di
sintesi. Ognuno ha contribuito a dare voce a questioni cruciali del nostro tempo, stimolando una
riflessione collettiva su ciò che significa essere parte di una comunità culturale viva e dinamica. In un
periodo in cui il dialogo sembra spesso mancare, iniziative come ‘Desidera’ ci ricordano l’importanza
della cultura come strumento di confronto e crescita personale. Spero che questa esperienza possa
ispirare ulteriori progetti futuri, continuando a promuovere la bellezza delle parole e delle idee.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile questo viaggio – conclude Caldarelli –
autori, relatori, organizzatori e, soprattutto, il pubblico che ha partecipato con entusiasmo. Continuiamo
a coltivare il nostro desiderio di conoscere e riflettere insieme”.
Il 18 marzo, alle 21, al Teatro Lauro Rossi, a “Desidera” sarà la volta del filosofo, saggista e psicanalista
Umberto Galimberti che parlerà di “Quando la vita era governata dal cuore: emozioni e sentimenti
nell’era della tecnica”. Un incontro molto atteso in città durante il quale Galimberti racconterà come il
sentimento non sia una dote naturale, ma da acquisire e accrescere culturalmente.
Galimberti è stato professore ordinario di antropologia culturale, filosofia della storia, psicologia
generale e psicologia dinamica all’Università Cà Foscari di Venezia. Dal 1985 è membro ordinario
dell’International Association of Analytical Psychology. Ha collaborato con Il Sole 24 Ore dal 1986 al
1995, e dal 1995 a oggi collabora con La Repubblica. Tra le sue pubblicazioni più significative, tutte
edite da Feltrinelli, ricordiamo Il tramonto dell’Occidente nella lettura di Heidegger e Jaspers (1975-
1984), Psichiatria e fenomenologia (1979), Il corpo (1983), Gli equivoci dell’anima (1987), Psiche e
techne. L’uomo nell’età della tecnica (1999), I vizi capitali e i nuovi vizi (2003), Le cose dell’amore
(2004), La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica (2005). L’ospite inquietante. Il
nichilismo e i giovani (2007), I miti del nostro tempo (2009), Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto
(2012), Paesaggi dell’anima (2017), La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo
attivo (2018). Perché. Cento storie di filosofi per ragazzi curiosi (2019). E’ inoltre autore unico del
Nuovo dizionario di psicologia, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze (2018). Perché. Cento storie di

filosofi per ragazzi curiosi (2019). Heidegger e il nuovo inizio (2020). Che tempesta. Cinquanta
emozioni raccontate ai ragazzi (2021). Il libro delle emozioni (2021). Dialogo sul lavoro la felicità (con
Paolo Iacci), Egea, 2021, Credere, con Julián Carron, Piemme, 2022. Le parole di Gesù, (Feltrinelli,
2023). L’etica del viandante (Feltrinelli, 2023). È in corso di ripubblicazione nell’Universale Economica
Feltrinelli l’intera sua opera, di cui alcuni volumi sono tradotti in francese, tedesco, olandese, spagnolo,
catalano, portoghese, estone, lituano, sloveno, ceco, serbo, greco, giapponese, arabo.
L’ingresso all’incontro è gratuito da prenotare obbligatoriamente al link
https://www.eventbrite.it/e/de-sidera-a-proposito-di-stelle-tickets-
1272677395349?aff=oddtdtcreator   a partire da domani mercoledì 12 marzo.
Il giorno seguente, 19 marzo, alle 17.30, nella Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti il
poeta e critico letterario Guido Garufi, richiamando il titolo dell’iniziativa, parlerà di un simbolo
fondamentale della storia della letteratura e della filosofia: il labirinto. Questo simbolo presente
nell’arte rappresenta un cammino iniziatico. Garufi si soffermerà sullo sviluppo di questo simbolo, della
sua evoluzione storica fino al ‘900 che rappresenta “l’età dell’ansia”. La situazione labirintica secondo
Garufi, è una condizione psicologica di spaesamento molto attuale ai nostri tempi.
Ingresso gratuito.

A chiudere la tre giorni, il 20 marzo, alle ore 21, al Teatro Lauro Rossi, sarà Gianluigi Paragone,
giornalista, conduttore televisivo ed ex politico italiano che presenterà il suo libro “Moderno sarà lei”.
Scritto da una persona in carne ed ossa, non dall’intelligenza artificiale, “Moderno sarà lei” è un
monologo di forte impatto emotivo. Sul palco Gianluigi Paragone, con un racconto leggero e a tratti
nostalgico, ci fa scorgere le trappole della modernità: dove ci stanno portando e come vorranno farci
vivere, tra società sotto controllo e cibi sintetici, tra umanoidi e intelligenze artificiali al posto delle
persone. Contro questo mondo iper tecnologico, Paragone risponde raccontando storie di imprenditori,
di artigiani e di protagonisti culturali conosciuti in tutto il mondo. 
È un monologo sincero nel senso che ti dice da che parte sta: sta dalla parte dei nostri nonni e di quelle
storie di provincia dove è nato il Made in Italy. Sta dalla parte dell’Italia e del suo saper fare; sta dalla
parte di imprenditori e di creativi che abbiamo scordato ma che hanno contribuito a creare il mito
italiano all’estero.
È il racconto di un mondo forse passato di moda ma che, nel solo ricordarlo, ti farà sorridere e
forse persino stare bene: le partite in cortile o nei prati con i maglioni a far da pali, i dischi e le
cassettine, i dvd che si noleggiavano al Blockbuster, i gettoni del telefono con cui abbiamo pagato un
ghiacciolo, il Tuttocittà, la Polaroid, le feste popolari, il calendario di Max e i diari.
Un racconto di un mondo vero e non virtuale, genuino e non sintetico, artigiano e non artefatto.
Un mondo dove se ti sei divertito sarai libero di applaudire. Altrimenti no, tanto non sei spiato da
nessuno. Tranne dal tuo telefonino, che magari per una sera potrai tenere spento in tasca.
A partire dalle ore 20.30 l’ingresso al Teatro Lauro Rossi sarà gratuito fino a esaurimento posti.

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