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Esce VOLEVO SCRIVERE UN POST, POI MI SONO DILUNGATA di Anna Lena Polo

La casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno è lieta di annunciare l’uscita di una pubblicazione che abbraccia una latitudine sociale del fare letteratura, come impegno e testimonianza di grande sensibilità e spessore umano, in perfetta linea con l’agire editoriale della casa editrice.

“È un genere letterario, quello del memoir, oggigiorno molto frequentato dagli scrittori, e dunque benvoluto dall’editoria. Al di là della posizione che si voglia tenere sull’autofiction nel dibattito per addetti ai lavori, e in particolar modo la quota di finzione che si è disposti a riconoscere a questo “io che prende la parola”, è indubbio che in un libro di memorie personali il lettore è por tato ad attribuire al narrato il massimo grado di identificazione fra autore e narratore, fra fatti rievocati e verità storica, e questo indipendentemente da quanta verve compositiva l’autore abbia iniettato nell’Epos messo in scena. L’agile memoir che Anna Lena Polo ci consegna, di verve narrativa ne contiene moltissima da confinare spesso con la letterarietà, ed è questa caratteristica che lo differenzia da un qualsiasi libro di self-help o di testimonianza di una disavventura nella quale immedesimarsi. Non che leggendo queste righe sia particolarmente difficile identificarsi con la protagonista e non si speri fino alla fine nel lieto fine così come tutti noi ne agogniamo uno per i nostri problemi grandi e piccoli. Tutt’altro. L’autrice riesce a creare suspense e tensione narrativa per infine trasmettere il messaggio di speranza che ci attendiamo. E tuttavia è il modo in cui lo fa a risplendere in quest’opera prima. Non è facile riportare il terremoto interiore, lo sconquasso familiare, il calvario per centri diagnostici prima e di cura poi nel momento in cui la notizia che c’è un cancro contro il quale combatte piomba nella vita di un essere umano. Anna Lena Polo lo fa con grazia e usando un tocco lieve, mai vittimistico né lamentoso e anzi impreziosito da scintille di ironia che illuminano il racconto. E, nel dispiegarsi di episodi e situazioni che narrati da un’altra penna sarebbero dei non-eventi ambientati in paradigmatici non-luoghi, fra descrizioni affettuose e benevolmente facete di pazienti accomunati dal medesimo destino ma dalle esistenze radicalmente differenti, si avverte forte un sentimento di umana solidarietà, di affetto universale che dona calore e sostanza a spazi anodini e grigi e fa pensare alla celeberrima Nobil natura è quella / ch’a sollevar s’ardisce / gli occhi mortali incontra / al comun fato, e che con franca lingua, / nulla al ver detraendo / confessa il mal che ci fu dato in sorte. (Livio Romano)

“Durante le mie lunghe passeggiate mi capitava di incontrare persone che conoscevo e in modo naturale salutavo, ma che puntualmente mi rispondevano:“Scusa, non ti avevo riconosciuta”. “Tranquilla, non mi riconosco neanche io”, replicavo sorridendo, liberandole dall’imbarazzo.”

(Anna Lena Polo)

VOLEVO SCRIVERE UN POST, POI MI SONO DILUNGATA è il racconto di mesi difficili e imprevedibili. L’arrivo fulmineo della diagnosi di malattia oncologica mi ha permesso di rifugiarmi nella scrittura. Accucciata e con le braccia intorno alle ginocchia ho aspettato il ritorno del cielo sereno, ma nel frattempo ho potuto dire a Claudia che l’amicizia esiste. Le sfumature di questo rapporto affascinante e complesso sono dentro ciascuno di noi e nelle persone che entrano nella nostra vita, e Claudia non l’ha lasciata mai da sola, le ha telefonato ogni giorno, ha sofferto per lei e pregato per lei. Claudia sono tutte le persone che le sono state accanto, ma anche quelle che non sono riuscite a farlo. Claudia è il suo alter ego che non posta più su Facebook per accaparrarsi dei gratificanti e artificiosi “Mi piace”, ma scrive per lenire e dare un senso a quella tensione che rischiava di bruciarla.

Anna Lena Polo nasce a Nardó, in provincia di Lecce, città dove vive e lavora, l’11 luglio del 1968. Ha frequentato la facoltà di Filosofia dell’Università di Lecce. Insegna con entusiasmo nella Scuola Primaria da più di venticinque anni. La sua passione è inscenare le sue lezioni per guadagnarsi l’attenzione del suo piccolo pubblico. Ama leggere e scrivere. Questo memoir è il suo esordio narrativo.

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