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Festival TEMPI LUMINOSI sul 41° parallelo Nord – Al via la Rassegna Cinematografica, lunedì 28 aprile AncheCinema di Bari

Raccontare la resistenza, la rivoluzione e la lotta per la difesa dei valori della democrazia attraverso l’uso di immagini e linguaggi artistici privi di mediazione: dopo il grande successo della mostra inaugurata lo scorso 16 aprile nella Mediateca Regionale Pugliese, il Festival TEMPI LUMINOSI sul 41° parallelo Nord entra nella sua fase due e sceglie il cinema come codice, come lingua narrativa universale per celebrare il legame tra la Puglia e il Portogallo, attraverso quattro serate di proiezioni ospitate dal Teatro Polifunzionale AncheCinema di Bari lunedì 28 e martedì 29 aprile e, ancora, lunedì 12 e martedì 13 maggio (ingresso gratuito). 

Curato dall’artista barese Agnese Purgatorio, il festival è organizzato da Mez – società attiva dal 2014 nella produzione di eventi culturali e nella distribuzione di opere cinematografiche – con il sostegno della Regione Puglia e di Puglia Culture e si propone di rappresentare un ponte culturale tra due terre idealmente estreme, con forti risonanze simboliche, culturali e storiche: una linea immaginaria che attraversa il globo a 41 gradi di latitudine nord e che collega in questo modo la Puglia e il Portogallo, accomunate non solo dalla posizione geografica, ma anche da una storia condivisa di lotte e conquiste democratiche. Geografia e connessioni globali in una sorta di cintura trasversale, che unisce mondi diversi che si riconoscono in un certo tipo di luce, di clima, di rapporto con il paesaggio. Due regioni cerniera, la Puglia e il Portogallo, che condividono il 25 aprile come giornata simbolo della lotta per i diritti e per la democrazia: è in questo giorno che la Puglia ricorda la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, mentre il Portogallo celebra il giorno in cui la dittatura dello Estado Novo fu deposta a seguito della Rivoluzione dei Garofani. Ecco che questo legame diventa la spina dorsale di un dialogo culturale che, attraverso linguaggi universali come l’arte visiva, il cinema, la musica e la gastronomia, connette le storie delle due terre, evocando un senso di solidarietà e vicinanza. Un’occasione per riflettere sul significato della partecipazione popolare, partendo dalla memoria storica per arrivare a un presente che aspira a nuovi orizzonti di condivisione e inclusività. Il tutto, nella consapevolezza di come la cultura e l’arte possano fungere da strumenti di resistenza.

E dunque, dopo il racconto fotografico e artistico di Fausto Giaccone, le video installazioni di Mónica de Miranda e della stessa Agnese Purgatorio, è ora il momento del cinema, con una rassegna che sarà ospitata nelle giornate del 28-29 aprile e 12-13 maggio a partire dalle ore 20 nel Teatro AncheCinema di Bari. Un viaggio attraverso storie e immagini che riflettono i temi della libertà, della memoria collettiva e della ricerca di un futuro condiviso. I film selezionati, firmati da autori di rilievo del panorama lusofono e italiano, intrecciano trame universali che dialogano con la memoria storica e culturale: 

Lunedì 28 aprile, ore 20 – Grand Tour, un film del 2024 (durata 128 minuti) diretto da Miguel Gomes che ha vinto il Prix de la mise en scène alla 77ª edizione del Festival di Cannes. Il regista presenta un racconto frammentato e poetico, in cui passato e presente si sovrappongono in un viaggio che esplora la memoria collettiva di un mondo in trasformazione. Il film, con il suo stile innovativo, invita a riflettere sulla storia come strumento per comprendere il presente e immaginare un futuro alternativo. L’opera si connette profondamente al tema del festival, sottolineando la possibilità di ridefinire identità e percorsi collettivi attraverso il cambiamento.

Martedì 29 aprile, ore 20 – Palazzina Laf, un film del 2023 (durata 99 minuti) tratto dal libro “Fumo sulla città” dello scrittore Alessandro Leogrande, diretto e interpretato da Michele Riondino, al suo debutto alla regia. Il film racconta, attraverso gli occhi di un operaio, la difficile vita nella fabbrica; una vicenda realmente accaduta all’Ilva di Taranto, città originaria di entrambi, regista e scrittore. Il titolo dell’opera riprende il nome dell’omonima palazzina teatro degli eventi raccontati dall’operaio Caterino Lamanna. Una storia sulla pericolosità e tossicità di certi ambienti di lavoro, uno dei più gravi casi di abuso in ambito lavorativo della storia italiana. Il film ha vinto tre premi ai David di Donatello 2024: al Miglior attore protagonista (Michele Riondino), al Miglior attore non protagonista (Elio Germano) e alla Migliore canzone originale (La mia terra, scritta e interpretata da Diodato).

Lunedì 12 maggio, ore 20 – Ainda estou aqui (Io sono ancora qui), un film del 2024 (durata 136 minuti) diretto da Walter Salles, tratto dall’omonimo libro di memorie di Marcelo Rubens Paiva, ha vinto il premio Osella alla 81ª Mostra del Cinema di Venezia, un premio ai Golden Globes a Fernanda Torres come miglior attrice e l’Oscar come Miglior Film Internazionale. Ambientato nel 1971 in Brasile durante la dittatura militare. Un ex deputato vive con sua moglie e i figli a Rio de Janeiro. Il colpo di Stato di sei anni prima ha segnato la fine della sua vita politica. Un giorno viene prelevato dalle autorità per un interrogatorio e non fa più ritorno. Con sensibilità e profondità, il regista esplora la forza e il coraggio di una protagonista che lotta per rimanere ancorata alle proprie radici, nonostante le difficoltà. Il titolo stesso diventa una dichiarazione di resistenza e speranza, richiamando lo spirito di chi ha creduto in un cambiamento possibile, pur in un contesto di incertezza e instabilità.

Martedì 13 maggio, ore 20 – Nuovomondo, un film del 2006 (durata 120 minuti) diretto da Emanuele Crialese; Leone d’argento alla Mostra del cinema di Venezia, premio al regista come “rivelazione” e tre David di Donatello per scenografia, costumi ed effetti speciali. Nella Sicilia degli inizi del Novecento, la famiglia Mancuso lascia Petralia alla volta dell’America. Salvatore vuole imbarcarsi per il “nuovo mondo” e condurre oltre oceano i figli e l’anziana madre. Il protagonista vede nella partenza l’unica possibilità rimastagli per scampare dalla fame e dalla miseria più disperata, ma l’arrivo a Ellis Island, l’isola della quarantena alle porte di New York, con le lunghissime e snervanti procedure di ingresso, sarà ben diverso da come Salvatore e i suoi si erano illusi che fosse. Una traversata fisica e interiore illuminante sull’esperienza migratoria italiana transoceanica, che fonde le visioni surreali dei protagonisti con una profonda lezione di vita.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. 

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