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La Florida è la capitale mondiale degli attacchi di squalo del mondo nel 2023

Questo stato ha avuto il 44% degli attacchi negli USA, con la contea di Volusia in testa che ha registrato la più alta concentrazione di attacchi di squalo. La maggior parte dei morsi resta comunque associata al surf e agli sport da tavola

In Florida nell’area intorno a Daytona Beach è quella in cui è stata registrata la più alta concentrazione di attacchi di squalo nel 2023. Lo rivela uno studio realizzato dagli esperti dell’International Shark Attack Files (ISAF) del Museo di Storia Naturale della Florida, sugli attacchi di squalo non provocati nello scorso anno. I dati sono presi dall’unico database completo e scientificamente documentato con tutti gli attacchi di squali conosciuti del Museo. La Florida  è da tempo in testa alle classifiche globali per numero di morsi di squalo, e il 2023 non è stato diverso”, ha affermato l’ISAF. Iniziato nel 1958, conta oggi più di 6.800 indagini che coprono un periodo che va dall’inizio del 1500 a oggi. Attraverso il database gli esperti hanno rilevato 69 morsi di squalo non provocati e 22 morsi provocati, la maggior parte è avvenuta negli Stati Uniti, e in particolare nello stato della Florida. Anche l’anno appena trascorso non ha fatto eccezione. I 16 casi registrati nel paese rappresentano il 44% del totale degli Stati Uniti e il 23% dei morsi non provocati in tutto il mondo. Maglia nera per la contea di Volusia, dove si trova anche Daytona Beach, che ha registrato il maggior numero di morsi di squalo, pari a 8, rappresentando il 50% del totale della Florida. Degli otto morsi rimanenti, due si sono verificati nella contea di Brevard, due nella contea di St. Lucie e uno ciascuno nelle contee di Miami-Dade, Palm Beach, Escambia e Pinellas. Un primato che non deve stupire se si guarda al contesto: gli Stati Uniti hanno registrato il maggior numero di morsi di squalo non provocati, con 36 casi confermati, si tratta del 52% del totale mondiale. Questo dato è leggermente inferiore ai 41 incidenti registrati nel 2022. Gli esperti definiscono come “morsi non provocati” sono definiti come incidenti in cui un morso su un essere umano vivo si verifica nell’habitat naturale dello squalo senza provocazione umana dello squalo. I “morsi provocati” si verificano invece quando è l’essere umano ad iniziare l’interazione con lo squalo. È il caso dei subacquei vengono morsi dopo aver tentato di toccarli, oppure dei pescatori che tentano di allontanare uno squalo da una rete da pesca. La maggior parte dei morsi resta comunque associata al surf e agli sport da tavola che rappresentato il 42% degli incidenti. I nuotatori sono il 39%, mentre chi fa snorkeling o apnea il 13%. Tuttavia i decessi hanno registrato un aumento nell’ultimo anno, mentre il numero totale di morsi di squalo non provocati in tutto il mondo rimane comunque estremamente basso. La maggior parte delle vittime nel 2023 sono state dovute allo squalo bianco, di cui tre in Australia e uno in California. L’Australia è seconda nella lista con 15 casi di morsi di squalo non provocati. Quattro di questi sono stati fatali. Ma questo, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è motivo di farsi prendere dal panico, dicono i ricercatori, perché il numero totale di morsi di squalo non provocati in tutto il mondo rimane estremamente basso.

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