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L’Aquila, con i lavori su viale Ovidio intonacato il murale dedicato al poeta Edoardo  Sanguineti

Indignazione in città per la cancellazione del Murale dedicato al poeta e drammaturgo Edoardo Sanguineti (Genova, 9 dicembre 1930 – Genova, 18 maggio 2010) realizzato nel 2013 dall’artista Luca Ximenes sul muro di scarpa di Viale Ovidio, nel corso dei lavori disposti dal Comune per  la riapertura della strada verso la Fontana Luminosa. Montano, sui social, le proteste degli Aquilani per la distruzione di quell’omaggio artistico al grande poeta italiano, tra i più insigni scrittori del Novecento, ormai ricoperto dall’intonaco. Polemiche per quanto accaduto, di soppiatto, con i lavori affidati all’impresa dal Comune, senza che finora 

sull’accaduto sia arrivata dall’Amministrazione  una qualche presa di posizione. Del fatto, a causa dell’attuale recinzione del cantiere, solo qualcuno si era accorto, e segnatamente il consigliere comunale Lorenzo Rotellini che aveva subito sollevato la gravità del fatto. La notizia ha fatto scalpore specialmente con l’articolo di Daniela Rosone, pubblicato ieri sulle pagine regionali del quotidiano il Messaggero, che ha raccolto la protesta indignata della poetessa ed operatrice culturale Annamaria Giancarli, componente della Giuria del Premio internazionale di Poesia intitolato a Laudomia Bonanni.
“Il murale di viale Ovidio – scrive Daniela Rosone – dedicato a Edoardo Sanguineti, poeta italiano del secondo novecento, intellettuale di spicco e deputato del Pci, non c’è più. Scomparso nel corso dei lavori che il Comune sta effettuando per riaprire la strada come stabilito nei mesi scorsi. A molti sarà passato inosservato il fatto, ma non a chi si è spesa per quella realizzazione che però non era neanche informata della cancellazione. Il murale era stato realizzato nel 2013 dall’artista aquilano Luca Ximenes dopo un complesso iter e autorizzato dalla Soprintendenza. Ora è sparito, il muro infatti è stato intonacato nell’ambito dei lavori che si stanno portando avanti. Dal comune filtra una sorta di spiegazione: “andava messo in sicurezza”, ma c’è chi farà le barricate per questo. Tra questi c’è Annamaria Giancarli, poetessa aquilana, presidente di Itinerari Armonici e anima anche del premio internazionale di poesia intitolato a Laudomia Bonanni. La Giancarli ha voluto ricordare al Messaggero il lungo iter per arrivare alla realizzazione del murale. “In occasione della giornata mondiale della poesia nel 2013 – spiega la Giancarli – venne all’Aquila l’Unesco e col presidente si portó anche un diploma al Comune. Festeggiammo quella giornata definendo L’Aquila città speciale per la poesia. Un iter non indifferente tra l’altro per realizzare il murale, autorizzato regolarmente dalla Soprintendenza. Quello che voglio ribadire è che quello non era un murale qualunque, è stato realizzato all’interno di fatti istituzionali. Io, pensate, l’ho saputo per caso della cancellazione. Questo significa mettersi le persone e le cose fatte sotto ai piedi. L’Aquila fu definita città speciale per la poesia per tutte le cose che negli anni abbiamo fatto. Per me è una questione di civiltà e cancellare il murale in questa maniera è un atto di violenza. Se pensate che io che mi sono tanto spesa non sono neanche stata informata, è stato intonacato e via. Non è stato condiviso assolutamente nulla. Evidentemente dava fastidio. Io questa cosa vorrei portarla a livello nazionale perché colpisce un intellettuale come Sanguineti. E fa ancora più riflettere in una città che nel 2026 sarà capitale italiana della cultura”. A portare alla ribalta delle cronache la sparizione del murale era stato nei giorni scorsi il consigliere comunale de L’Aquila Coraggiosa Lorenzo Rotellini che parla di stessa sorte che subirà l’altro murale di Collemaggio, realizzato dallo stesso artista e che ritrae il cantante londinese dei Clash. Insomma una questione che non mancherà di suscitare altre reazioni e polemiche” – 

conclude Daniela Rosone

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