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Migranti, nuova tragedia con 8 morti in un naufragio al largo di Lampedusa. Tra le vittime c’è anche un bambino

Almeno otto persone sono morte in un nuovo naufragio nel Mediterraneo mercoledì 10 aprile, secondo le autorità italiane. Secondo la Guardia Costiera italiana, un’imbarcazione con più di 30 rifugiati a bordo si è rovesciata a circa 30 miglia nautiche a sud-est dell’isola di Lampedusa, in acque internazionali. Nonostante le condizioni difficili, le motovedette sono riuscite a prendere a bordo molti dei naufraghi. Tuttavia, alcuni migranti sono morti per ipotermia durante il viaggio verso Lampedusa. Secondo le autorità in serata, sono stati contati 23 sopravvissuti dopo l’arrivo sulla piccola isola italiana. Molti di loro hanno avuto bisogno di cure mediche d’emergenza. Le circostanze esatte dell’incidente non sono ancora chiare. Alcuni dei resoconti dei sopravvissuti erano contraddittori. Anche il numero dei dispersi è discordante. Non c’è certezza nemmeno sull’origine dell’imbarcazione rovesciata. Queste navi provengono spesso dalla Libia, dall’Egitto o dalla Tunisia. Secondo le autorità, tra le vittime c’è anche un bambino. Ancora poveri migranti vittime dell’ennesima tragedia del mare, dichiara Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, colpevoli solo di aver tentato l’ennesimo viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore. Le tratte illegali di migranti continuano a togliere vite nel Mediterraneo. Come quella di oggi dove la pericolosa traversata di poche miglia nautiche, è costata la vita a migranti e rifugiati che cercano di raggiungere l’Europa a bordo d’imbarcazioni di fortuna per fuggire da guerre e miseria. Secondo l’Agenzia europea per le frontiere, solo lo scorso anno più di 150.000 persone provenienti dall’Africa hanno intrapreso il pericoloso viaggio verso l’Europa attraverso la cosiddetta rotta del Mediterraneo centrale. I contrabbandieri di solito chiedono diverse migliaia di euro per la traversata su imbarcazioni che spesso sono a malapena navigabili.

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