24 Nov 2023
Pubblicato il dm ANPR: gli avvocati potranno scaricare tredici tipi di certificati anagrafici senza bollo
Disponibili atti di nascita, matrimonio, cittadinanza, esistenza in vita, residenza, Aire, stato civile, libero e di famiglia, convivenza, unione civile. Servono Cns, Spid o Cie
Si sblocca per gli avvocati l’accesso all’Anagrafe nazionale della popolazione residente: i legali potranno dunque scaricare da una sezione ad hoc del portale Anpr tredici tipi di certificati che servono per lavorare ai professionisti, finora costretti ad arrangiarsi grazie ai servizi di qualche benemerito Comune o istituzione. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 273/23 del 22 novembre il decreto del ministero dell’Interno che aggiorna i servizi offerti dalla banca dati unica del Viminale: i legali potranno quindi ottenere gli atti necessari per le notifiche, le attività giudiziali e stragiudiziali e le indagini difensive (cfr. in allegato il testo del provvedimento e il disciplinare tecnico). Per accedere al servizio serve l’autentificazione forte garantita da Cns, Spid e Cie: i certificati sono esenti da bollo in base all’articolo 18, comma primo, del testo unico sulle spese di giustizia. Sono 13 i tipi di certificati che l’avvocato può ottenere sul conto di cittadini iscritti nell’Anpr: anagrafico di nascita; anagrafico di matrimonio; cittadinanza; esistenza in vita; residenza; residenza Aire (anagrafe italiani residenti all’estero); stato civile; stato di famiglia; convivenza; stato di famiglia Aire; stato libero; anagrafico di unione civile; contratto di convivenza. L’identificazione informaticva consente di verificare la qualifica del richiedente, che deve essere iscritto all’Ordine forense, grazie ai sistemi d’interoperabilità con l’albo messi a disposizione dal Consiglio nazionale forense. Il legale deve dunque inserire nella maschera sul sito web gli elementi identificativi del soggetto di cui richiede il certificato: codice fiscale oppure nome, cognome, data e luogo di nascita. E dichiarare sotto la sua responsabilità che il documento è richiesto sulla base di un mandato ad hoc ricevuto nella data da indicare, specificando che serve a uso notifica, in giudizio o stragiudiziale. Non resta che scegliere il tipo di atto, da scaricare in pdf, che contiene il sigillo elettronico, il contrassegno per la verifica con l’originale e l’avvertenza che il documento è stato rilasciato per finalità professionali. Ogni avvocato può chiedere fino a trenta certificati al giorno. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, evidenzia che il dm ANPR, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, “ Sono previsti controlli a campione semestrali sui professionisti, svolti sui nominativi di coloro che nel periodo hanno richiesto oltre cento documenti: l’Anpr invia i dati al Cnf che a sua volta li inoltra ai Consigli dell’Ordine per la veritica dei presupposti per l’accesso al servizio. Integrità e riservatezza dei dati sono garantiti dall’apposizione di firma ai messaggi scambiati nell’interazione fra Comune e Anpr”.