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UNISALENTO PORTA A LECCE LA POESIA DI Wisława Szymborska

Dedicato alla poetessa polacca Wisława Szymborska, premio Nobel per la letteratura, lo spettacolo di Sergio Maifredi in scena alle 20:30 di martedì 8 ottobre presso i Cantieri Teatrali Koreja a Lecce.  L’Università del Salento porta a Lecce lo spettacolo, con Maddalena Crippa“Ascolta, come mi batte forte il tuo cuore. Poesie, lettere e altre cianfrusaglie di Wisława Szymborska”, nell’ambito di un progetto coordinato da Gloria Politi, docente di Lingua e Traduzione Russa.

“Sono onorata di aver portato in Puglia, a Lecce, la città dove vivo e lavoro, lo spettacolo dedicato a Wisława Szymborska e alla sua poesia”, commenta la professoressa Politi, “in una messa in scena di risonanza internazionale grazie alla sensibilità sia del Fondo Cultura della Regione Puglia sia dell”Università del Salento che ringrazio. Wisława Szymborska, con la sua poesia semplice ma ricca di significato, offre un’esperienza estetica unica. Lo spettacolo traduce la bellezza delle parole della poetessa in un linguaggio visivo e sonoro, esaltando l’arte della parola attraverso la messa in scena. L’esperienza estetica coinvolge tutti i sensi e arricchisce la percezione della bellezza, spingendo lo spettatore a cogliere la poesia non solo nel linguaggio, ma anche attraverso il corpo, il gesto, il suono, la musica. In questo modo, la profondità dei temi trattati da Szymborska diviene ancora più vivida e tangibile, creando uno spazio per meditare su questioni esistenziali e riflettere sulla propria interiorità”.

La voce di Szymborska è stata affidata all’attrice Maddalena Crippa, che mette da sempre la sua arte al servizio dei versi. Al suo fianco Andrea Nicolini e Michele Sganga, autore delle musiche che esegue dal vivo in scena. L’evento è stato ideato e diretto da Sergio Maifredi, profondo conoscitore della cultura polacca. E propone un percorso suggestivo di parole, musica, immagini e emozioni attraverso poesie note e alcune assolutamente inedite anche in Polonia, e scoperte recentemente negli archivi, oltre a materiali della grande poetessa ancora inediti in Italia, come la corrispondenza con il suo grande amore, Kornel Filipowicz.

Amore e morte, il rapporto distaccato e partecipe con il suo tempo, la riservatezza e la notorietà seguita alla “tragedia di Stoccolma”, come i suoi amici chiamavano il Nobel, sono gli estremi fra cui si dipana il racconto poetico di una vita vissuta in perenne equilibrio fra incanto e disperazione.

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